Tre cibi da non mangiare se hai la gastrite: ecco quali sono

Per chi soffre di gastrite, la scelta degli alimenti gioca un ruolo cruciale nel controllo dei sintomi e nella prevenzione delle recidive. La gastrite, ossia l’infiammazione della mucosa gastrica, può manifestarsi con sintomi come dolore addominale, bruciore, nausea oppure una sensazione di pienezza. Mentre ogni individuo può avere una sensibilità specifica a determinati alimenti, la letteratura clinica identifica alcune categorie di cibi che, per la maggior parte delle persone affette, andrebbero assolutamente evitate in quanto aggravano l’irritazione dello stomaco e rallentano la digestione.

Cibi grassi e fritti

Uno dei principali nemici della salute gastrica consiste nei cibi ricchi di grassi e nei fritti. L’assunzione di alimenti con elevato contenuto lipidico, come salumi (salame, mortadella, salsiccia, pancetta) o carni rosse (manzo, maiale), può peggiorare sensibilmente i sintomi della gastrite. Questi alimenti richiedono una digestione prolungata: il loro soggiorno nello stomaco è molto più lungo rispetto a quello di cibi magri e leggeri, ciò mantiene più a lungo l’ambiente acido a contatto con la mucosa, aumentando la probabilità di irritazione e dolore. Anche molti prodotti da forno confezionati, snack salati e formaggi grassi come pecorino, cheddar, mascarpone o parmigiano figurano tra le scelte da evitare.

I fritti, siano essi verdure, pesci o patatine, contengono oli sottoposti ad alte temperature che generano sostanze irritanti per la parete gastrica; in più, le preparazioni fritte ostacolano il normale svuotamento dello stomaco, inducendo gonfiore ed un’accentuata sensazione di pesantezza.

Cibi acidi: agrumi, pomodori e loro derivati

La categoria degli alimenti acidi comprende cibi e bevande che accentuano l’acidità gastrica. Tra questi si annoverano agrumi come limone, arancia, pompelmo, mandarino, ma anche il pomodoro e tutti i prodotti a base di esso: passata, sughi, ketchup, salse pronte. L’elevato tenore in acido citrico e altri acidi organici induce una maggiore secrezione di succo gastrico, che può peggiorare sensibilmente i sintomi come il bruciore o il dolore epigastrico tipici della gastrite.

In chi soffre di questo disturbo, l’assunzione regolare di agrumi o pomodori, anche in forma di semplice condimento, può essere sufficiente a scatenare una ricaduta sintomatologica. Anche alcune bevande acide, come succhi di frutta, sono sconsigliate poiché tendono a irritare la mucosa e aumentano la produzione di acido cloridrico.

Alimenti industriali, lavorati e insaccati

Particolarmente dannosi per chi soffre di gastrite sono i cibi industriali, confezionati o trasformati. Questa categoria comprende pasti pronti, piatti precotti, snack confezionati, affumicati e insaccati, che condividono una lunga lista di ingredienti aggiunti: conservanti, coloranti, esaltatori di sapidità, grassi vegetali idrogenati, nitriti, additivi, agenti lievitanti e zuccheri. Sebbene molte di queste sostanze non siano considerate dannose in senso assoluto, possono però esercitare un impatto negativo sulla parete dello stomaco già infiammata, accentuando irritazione, gonfiore e crampi.

Gli insaccati come salame, mortadella, würstel, prosciutto crudo e cotto, pancetta, salsiccia e bacon hanno un’alta concentrazione di sale e grassi saturi, due elementi che favoriscono stasi gastrica e infiammazione. Non di rado, il consumo di questi alimenti si accompagna anche a un apporto eccessivo di spezie e condimenti irritanti, ulteriormente sconsigliati in caso di gastrite.

Approfondimenti su altre categorie e indicazioni pratiche

Oltre alle tre grandi categorie principali, alcune altre sostanze meritano menzione per il loro potere irritante sulla mucosa gastrica:

  • Caffeina (presente in caffè, tè, alcune bibite e cioccolato): è noto che stimola la secrezione di acido gastrico, potenzialmente aggravando i sintomi. In alcuni casi anche il decaffeinato può creare disagio.
  • Bevande alcoliche: tutte le forme di alcol, dal vino ai superalcolici, esercitano un’azione pro-infiammatoria sulla mucosa gastrica e stimolano la secrezione acida.
  • Spezie piccanti e aromi forti (pepe, paprika, peperoncino, curry): meglio evitarli, perché tendono a provocare o peggiorare il bruciore gastrico.
  • Latticini interi, formaggi fermentati o stagionati (pecorino, gorgonzola, taleggio): spesso intensificano i sintomi, specialmente nei casi di ipersensibilità o intolleranza al lattosio.
  • Come orientarsi nella scelta degli alimenti

    Nell’ambito di una gestione personalizzata della gastrite, è fondamentale imparare a riconoscere i cibi che peggiorano i propri sintomi, adottando un regime alimentare attentamente controllato. Fermo restando il carattere soggettivo della sensibilità gastrica individuale, alcuni principi sono condivisi dalla maggior parte degli specialisti:

  • Preferire alimenti semplici, poco conditi e poco lavorati;
  • Scegliere metodi di cottura leggeri come la bollitura, la cottura al vapore o al forno senza grassi aggiunti;
  • Consumare pasti piccoli e frequenti, evitando abbuffate e lunghi digiuni;
  • Limitare la temperatura delle bevande e dei cibi (evitare troppo caldi o troppo freddi);
  • Annotare le proprie reazioni in un diario alimentare per individuare gli alimenti più problematici.
  • Alcuni alimenti considerati generalmente adatti includono carni magre, pesce, cereali integrali non conditi, verdure cotte (ad eccezione di pomodoro, peperoni, cipolle e cavoli), patate, riso, banane mature e mele non acide.

    Il ruolo degli alimenti “protettivi”

    Se da un lato esistono cibi che possono aggravare la situazione, alcune scelte dietetiche contribuiscono invece a proteggere e lenire la mucosa gastrica. Gli alimenti ricchi di fibre solubili, come la mela cotta o la polpa di banana, possono aiutare ad assorbire parte dei succhi gastrici in eccesso, limitando l’irritazione. Anche il consumo moderato di riso, zucca e carote cotte, pane bianco tostato e carni magre può essere ben tollerato.

    In conclusione, chi soffre di gastrite dovrebbe astenersi in particolare da cibi grassi e fritti, alimenti acidi e prodotti confezionati e industriali. Questo approccio dietetico rappresenta la base di qualsiasi terapia non farmacologica della gastrite, che resta tuttavia una malattia con manifestazioni sfumate e fortemente individuali. Una corretta alimentazione, associata a stili di vita sani e, se necessario, prescrizione medica, può aiutare a ridurre significativamente i sintomi e migliorare la qualità della vita.

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