Per chi soffre di gastrite, la scelta degli alimenti gioca un ruolo cruciale nel controllo dei sintomi e nella prevenzione delle recidive. La gastrite, ossia l’infiammazione della mucosa gastrica, può manifestarsi con sintomi come dolore addominale, bruciore, nausea oppure una sensazione di pienezza. Mentre ogni individuo può avere una sensibilità specifica a determinati alimenti, la letteratura clinica identifica alcune categorie di cibi che, per la maggior parte delle persone affette, andrebbero assolutamente evitate in quanto aggravano l’irritazione dello stomaco e rallentano la digestione.
Cibi grassi e fritti
Uno dei principali nemici della salute gastrica consiste nei cibi ricchi di grassi e nei fritti. L’assunzione di alimenti con elevato contenuto lipidico, come salumi (salame, mortadella, salsiccia, pancetta) o carni rosse (manzo, maiale), può peggiorare sensibilmente i sintomi della gastrite. Questi alimenti richiedono una digestione prolungata: il loro soggiorno nello stomaco è molto più lungo rispetto a quello di cibi magri e leggeri, ciò mantiene più a lungo l’ambiente acido a contatto con la mucosa, aumentando la probabilità di irritazione e dolore. Anche molti prodotti da forno confezionati, snack salati e formaggi grassi come pecorino, cheddar, mascarpone o parmigiano figurano tra le scelte da evitare.
I fritti, siano essi verdure, pesci o patatine, contengono oli sottoposti ad alte temperature che generano sostanze irritanti per la parete gastrica; in più, le preparazioni fritte ostacolano il normale svuotamento dello stomaco, inducendo gonfiore ed un’accentuata sensazione di pesantezza.
Cibi acidi: agrumi, pomodori e loro derivati
La categoria degli alimenti acidi comprende cibi e bevande che accentuano l’acidità gastrica. Tra questi si annoverano agrumi come limone, arancia, pompelmo, mandarino, ma anche il pomodoro e tutti i prodotti a base di esso: passata, sughi, ketchup, salse pronte. L’elevato tenore in acido citrico e altri acidi organici induce una maggiore secrezione di succo gastrico, che può peggiorare sensibilmente i sintomi come il bruciore o il dolore epigastrico tipici della gastrite.
In chi soffre di questo disturbo, l’assunzione regolare di agrumi o pomodori, anche in forma di semplice condimento, può essere sufficiente a scatenare una ricaduta sintomatologica. Anche alcune bevande acide, come succhi di frutta, sono sconsigliate poiché tendono a irritare la mucosa e aumentano la produzione di acido cloridrico.
Alimenti industriali, lavorati e insaccati
Particolarmente dannosi per chi soffre di gastrite sono i cibi industriali, confezionati o trasformati. Questa categoria comprende pasti pronti, piatti precotti, snack confezionati, affumicati e insaccati, che condividono una lunga lista di ingredienti aggiunti: conservanti, coloranti, esaltatori di sapidità, grassi vegetali idrogenati, nitriti, additivi, agenti lievitanti e zuccheri. Sebbene molte di queste sostanze non siano considerate dannose in senso assoluto, possono però esercitare un impatto negativo sulla parete dello stomaco già infiammata, accentuando irritazione, gonfiore e crampi.
Gli insaccati come salame, mortadella, würstel, prosciutto crudo e cotto, pancetta, salsiccia e bacon hanno un’alta concentrazione di sale e grassi saturi, due elementi che favoriscono stasi gastrica e infiammazione. Non di rado, il consumo di questi alimenti si accompagna anche a un apporto eccessivo di spezie e condimenti irritanti, ulteriormente sconsigliati in caso di gastrite.
Approfondimenti su altre categorie e indicazioni pratiche
Oltre alle tre grandi categorie principali, alcune altre sostanze meritano menzione per il loro potere irritante sulla mucosa gastrica:
Come orientarsi nella scelta degli alimenti
Nell’ambito di una gestione personalizzata della gastrite, è fondamentale imparare a riconoscere i cibi che peggiorano i propri sintomi, adottando un regime alimentare attentamente controllato. Fermo restando il carattere soggettivo della sensibilità gastrica individuale, alcuni principi sono condivisi dalla maggior parte degli specialisti:
Alcuni alimenti considerati generalmente adatti includono carni magre, pesce, cereali integrali non conditi, verdure cotte (ad eccezione di pomodoro, peperoni, cipolle e cavoli), patate, riso, banane mature e mele non acide.
Il ruolo degli alimenti “protettivi”
Se da un lato esistono cibi che possono aggravare la situazione, alcune scelte dietetiche contribuiscono invece a proteggere e lenire la mucosa gastrica. Gli alimenti ricchi di fibre solubili, come la mela cotta o la polpa di banana, possono aiutare ad assorbire parte dei succhi gastrici in eccesso, limitando l’irritazione. Anche il consumo moderato di riso, zucca e carote cotte, pane bianco tostato e carni magre può essere ben tollerato.
In conclusione, chi soffre di gastrite dovrebbe astenersi in particolare da cibi grassi e fritti, alimenti acidi e prodotti confezionati e industriali. Questo approccio dietetico rappresenta la base di qualsiasi terapia non farmacologica della gastrite, che resta tuttavia una malattia con manifestazioni sfumate e fortemente individuali. Una corretta alimentazione, associata a stili di vita sani e, se necessario, prescrizione medica, può aiutare a ridurre significativamente i sintomi e migliorare la qualità della vita.