Cosa può succedere se ti assegnano un numero di cellulare già esistente?

Quando viene assegnato un numero di cellulare già esistente, ossia un numero precedentemente utilizzato da un’altra persona e dismesso, la situazione può generare una serie di problemi e rischi sia per il nuovo intestatario che per il vecchio proprietario. Questo fenomeno, noto come riassegnazione dei numeri, è una pratica comune tra gli operatori di telefonia mobile che “riciclano” le numerazioni dismesse dopo un periodo di inattività, tipicamente a seguito della disdetta di un contratto o dell’abbandono volontario del numero.

Effetti pratici immediati della riassegnazione

Il nuovo utente di un numero cellulare precedentemente attivo si può ritrovare improvvisamente a ricevere chiamate, SMS e notifiche indirizzate al precedente proprietario. Questo accade perché amici, parenti, aziende, servizi online o istituzioni non sono sempre tempestivi nell’aggiornare la nuova numerazione dell’ex intestatario nei propri database. Nei primi giorni o settimane, quindi, il nuovo detentore potrebbe spesso dover rispondere a comunicazioni che non lo riguardano, talvolta anche sensibili o personali.

Un effetto collaterale è il rischio di accesso non autorizzato a informazioni riservate. Ad esempio, molte banche, servizi di pagamento digitale e social network utilizzano il numero di telefono come secondo fattore d’autenticazione (MFA, Multi-Factor Authentication). Se il vecchio proprietario non ha aggiornato tempestivamente i dati presso questi servizi, il nuovo assegnatario potrebbe ricevere codici OTP o notifiche di accesso, potenzialmente accedendo per errore (o intenzionalmente) a servizi non suoi.

Vulnerabilità per la sicurezza e la privacy

Uno dei rischi più significativi della riassegnazione è proprio quello legato alla compromissione della privacy e della sicurezza dei dati. Studi condotti da istituzioni come Università di Princeton hanno dimostrato che una percentuale significativa di numeri di cellulare riciclati rimane collegata agli account digitali dei precedenti proprietari attraverso procedure di autenticazione a doppio fattore.

Questa situazione genera due scenari di rischio:

  • L’attuale titolare del numero può ricevere accidentalmente codici di autenticazione o inviti a reimpostare password, con il rischio di accedere involontariamente agli account altrui.
  • Il precedente proprietario, trovandosi il numero non più in suo possesso, rischia di perdere l’accesso a determinati servizi per impossibilità di ricevere codici di verifica, o vede la propria sicurezza messa a repentaglio se il nuovo utilizzatore decidesse di abusare di tali accessi.

Il pericolo di attacchi informatici, come il SIM swapping o gli attacchi di impersonificazione, cresce esponenzialmente in questi casi, specialmente quando si sfruttano numeri di telefono rimasti collegati a servizi sensibili come l’online banking o la posta elettronica.

Implicazioni legali e diritto alla conservazione del numero

Secondo la normativa italiana stabilita da AgCom (delibera n. 8/22/CIR), chi disdice un contratto ha il diritto di conservare il proprio numero di telefono per almeno 60 giorni dalla cessazione del servizio. Questo periodo serve a decidere con calma se effettuare la portabilità (MNP – Mobile Number Portability). Trascorso tale periodo, il gestore può riassegnare il numero a un nuovo cliente.

Se viene perso il diritto di titolarità del proprio numero e questi viene attribuito ad altri, l’utente che subisce il danno può avere diritto a un risarcimento da parte dell’operatore, specialmente se non sono stati rispettati i tempi di quarantena o le procedure di comunicazione. Tuttavia, una volta che il numero è stato ufficialmente riassegnato secondo le pratiche dell’operatore, è tecnicamente molto difficile – se non impossibile – tornare in possesso del vecchio numero.

Consigli operativi e buone pratiche

Per minimizzare i rischi legati alla riassegnazione dei numeri mobili, sia i nuovi intestatari che i precedenti proprietari dovrebbero adottare alcune precauzioni:

  • Disattivare il numero solo dopo aver aggiornato i dati presso tutti i servizi sensibili, cambiando l’eventuale numero associato a sistemi MFA, profili di social network, home banking e tutti quei servizi che utilizzano il cellulare per confermare l’identità.
  • In caso di perdita della titolarità, tentare il recupero del numero il prima possibile presso il proprio gestore, sfruttando la finestra di 60 giorni se ancora disponibile.
  • Il nuovo intestatario dovrebbe prestare attenzione a messaggi e chiamate diretti a terzi, evitando di utilizzare i codici ricevuti su servizi di cui non è cliente e, in caso di dubbio, contattare i mittenti o i provider per segnalare l’errore.
  • In caso di ricezione di comunicazioni riservate, è buona prassi conservarle e informare il provider di provenienza. Questo consente di avvisare il vecchio titolare e aggiornare quanto prima i dati di contatto nei sistemi digitali.

La questione della riassegnazione dei numeri telefonici tocca quindi diversi ambiti: dalla gestione ordinaria delle comunicazioni, ai rischi informatici, fino alla tutela della privacy, rappresentando un tema di grande attualità nell’era digitale. In ultima analisi, la consapevolezza dei rischi e delle procedure di sicurezza, insieme al rispetto delle normative vigenti, può ridurre i disagi e prevenire incidenti anche gravi legati alla violazione di dati personali e digitali. In questo senso, il numero di telefono rimane oggi un elemento di identità digitale cruciale, e la sua gestione accurata è responsabilità sia dei cittadini sia degli operatori di telecomunicazioni.

Lascia un commento